Scambiatore di calore Vs radiatore

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D@go
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Re: Scambiatore di calore Vs radiatore

Messaggio da D@go » 30/01/2013, 15:54

cipi998 ha scritto:ciao
devi capire che mi esprimo meglio col badile che con le parole
mettiamo da parte la differenza tra moto standar e moto rs
e parliamo solo di acqua e no di liquidi
parliamo solo di rs a parità di radiatore litri in circolo
e pressione aria sul radiatore un impianto che viaggia ad un bar
di presione per tenere la temperatura ipotetica di 90°
a bisogno di più superfice di un impianto che viaggia con una pressione di due bar
perche alzando il punto di ebolizione l'acqua continua a raffredare
non chiedermi le proporzioni ma è cosi
La discussione è interessante e mi fa piacere chiarire i dubbi che ho anch'io ...

A me risulta , e le parole di Ducasbk e viruslox sembrerebbero confermarlo , che contrariamenta a quello che affermi tu la pressione a cui lavora il circuito non influenza la capacita di smaltire calore .

Nell'ipotesi di cui sopra , ovvero la nostra RS che viaggia con il suo impianto di rafreddamento maggiorato e con 2 bar di pressione mantenendo la T° del motore a quella di esercizio , se per assurdo il meccanico monta un tappo che fa abbassare la pressione a 1,2 cosa succede ?

A mio avviso nulla ... la T° del motore non cambia di una virgola .



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Re: Scambiatore di calore Vs radiatore

Messaggio da cipi998 » 30/01/2013, 16:36

ciao
quattro sono i fatori a disposizione
quantità di acqua a disposizione pressione aria sulla
massa radiante superfie radiante e pressione impianto
pressione aria non possiamo fare nulla quella è
su entrambe gli impianti
acqua nell impianto è identica a meno zavvorare la moto don una damigiana
radiatore mettiamo di avere sfruttato tutto lo spazio
e la superfice a disposizione
tra un 998 rs da 160cv con impianto ad un bar ed un 1198 con 200 e passa cv
credo che la differenza siano mm quadrati la superfice a disposizione quei 40 cavcalli in più come li raffreddo aumentando
la pressione del'acqua all interno dell impianto
tieni presente che oltre i 2 bar di pressione non serve nemmeno il vaso di espansione
sicuramente un radiatore del 1198 avrà doti migliori ma l'aumento di pressione
del impianto resta l'arma migliore



D@go
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Re: Scambiatore di calore Vs radiatore

Messaggio da D@go » 30/01/2013, 17:33

Non ci stiamo capendo :-)

Contrariamente a quello che affermi a me risulta (uso questo termine per dire che penso sia cosi in base alle mie conoscenze) che la pressione all'interno del circuito NON determina cambiamenti nella capacità di smaltire calore dal parte del liquido .

Anche la quantità di liquido in circolo (ammettendo di averne a sufficienza da riempire il circuito) non influenza tale capacità . Se al circuito fosse collegato un serbatoio di acqua (isolato , altrimenti fungerebbe anchesso da radiatore) aumenterebbe solo l'inerzia termica del sistema , non la sua efficenza .



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Re: Scambiatore di calore Vs radiatore

Messaggio da phino » 30/01/2013, 17:37

cipi, ciao, mi sono letto tutto lo scibile sulla pentola a pressione, ma non capisco come l'aumento di pressione possa migliorare la capacità di raffreddamento dall'acqua.
http://it.wikipedia.org/wiki/Pentola_a_pressione


inoltre, il tuo punto #1 in realtà non credo sia da prendere in considerazione, poichè una volta raggiunta la temperatura di esercizio la quantità di acqua è ininfluente (se manteniamo la superficie radiante delle stesse dimensioni, e escludiamo dal calcolo la minima capacità radiante del contenitore)

no?



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Re: Scambiatore di calore Vs radiatore

Messaggio da DUCASBK » 30/01/2013, 20:26

A quanto ne sò io una (la superficie radiante) è complementare all'altra (la pressione di esercizio) per sfruttare al meglio un impianto di raffreddamento :biggrin:

Un impianto pressurizzato allontana il punto di ebollizione dell'acqua. Allontanando il punto di ebollizione, il fluido mantiene una sua stabilità allo stato liquido in un range di temperatura di lavoro del motore che potrebbe già innescare delle microbolle da ebollizione che portano ad un peggioramento delle capacità di raffreddamento.

Questo vuol dire che un liquido pressurizzato a "X" BAR manterrà maggiormente stabili le sue capacità di raffreddamento rispetto ad un liquido non pressurrizzato, mano a mano che le temperature si avvicinano ai fatidici 100 gradi.

Non dimentichiamoci che le intercapedini dei motori, dove circola il liquido di raffreddamento, sono tutt'altro che lisce: ogni singola imperfezione è un punto di accumulo di calore, di formazione di turbolenze e quindi un potenziale punto in cui si possano avere fenomeni di cavitazione che peggiorano le capacità refrigeranti del liquido mano a mano che le temperature salgono e le caratteristiche del liquido tendono ad arrivare al punto di ebollizione. Se non ricordo male, si arriva a parlare di fenomeni di "cavitazione gassosa" nel momento in cui il liquido inizi a bollire all'interno del circuito di raffreddamento.
Non solo, nei motori da corsa è obbligatorio l'uso di acqua priva di additivi negli impianti refrigeranti. Si preferisce utilizzare acqua distillata per evitare la formazione di incrostazioni e di fenomeni di correnti galvaniche e non avendo il supporto di additivi (il caro e vecchio glicole etilenico sotto varie "mentite spoglie" :wink: che oltre che da antigelo, innalza il punto di ebollizione dell'acqua) appare evidente che per innalzare il punto di ebollizione - a questo punto - l'unica via è aumentare la pressione di esercizio dell'impianto.

Quindi, ragionandoci su, penso proprio che la maggiore superficie radiante (spessore, superficie o entrambi che sia) permetta di aumentare lo scambio calorico tra il liquido e l'aria, mentre la pressurizzazione dell'impianto permetta di utilizzare al meglio la temperatura "limite" del liquido refrigerante che, nel contempo, potrà essere ridotto come volume, non necessitando di radiatori eccessivamente grandi (che per riempirli serve per forza più acqua...). Arrivo alla conclusione circa il volume dell'acqua del circuito, riflettendo sulla quantità di acqua che contiene un impianto di raffreddamento di una 999 stradale (2,7 litri) ed una 999RS (3 litri). Al di là delle evidenti differenze tecniche dei due impianti, si ha poca differenza, vero, ma l'impianto della RS ha una superficie radiante enorme (invero i radiatori sono sottili) che "spalma" il liquido su una superficie maggiore migliorandone il raffreddamento ed una pressione di esercizio maggiore che innalza il punto di ebollizione sfruttando così il liquido a temperature che, a che io sappia, sono mediamente più alte (soprattutto tenute così per più tempo) rispetto ad un motore stradale, pur senza l'impiego di additivi.

Ciao

Marco


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Re: Scambiatore di calore Vs radiatore

Messaggio da D@go » 30/01/2013, 22:33

Chiaro che pressurizzare conviene , anzi , è obbligatorio considerando che la temperatura può facilmente salire oltre il valore ideale con quel che ne consegue , ma a mio avviso non e' pressurizzando ulteriormente (ricordiamoci infatti che giá di serie l'impianto è pressurizzato ) che ottieni una maggior capacitá di smaltimento del calore in condizioni ottimali , ovvero per temperature prossime a quelle di esercizio (sensibilmente piu' basse del punto di ebollizione ottenibile con la pressurizzazione standard ) che sono l'obbiettivo di chi progetta , ovvero per temperature a cui i fenomeni a cui accenni hanno presumibilmente scarsa rilevanza .



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Re: Scambiatore di calore Vs radiatore

Messaggio da salvarex80 » 31/01/2013, 5:51

Sulle moto da gara comunque per ottenere il massimo dall'impianto di raffreddamento,si elimina la valvola termostatica,il circuito così facendo lavora diretto e con meno pressione ma più portata,aggiungi un radiatore maggiorato e......in certe piste e con certe temperature si è addirittura costretti a nastrare la massa radiante,altrimenti un motore fa fatica ad andare su di temperatura! Ma scusate...il topic non parlava delle differenze tra scambiatore di calore e radiatore olio?!? Brutazzi,vi perdete nei meandri !?! :lol:


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Re: Scambiatore di calore Vs radiatore

Messaggio da cipi998 » 31/01/2013, 7:06

ciao
quello che bisogna capire che non si pressurizza per evitare fuori uscite di acqua
ma proprio per raffredare
per farla breve un impianto pressurizato a 2bar con acqua costante a 110°
raffredda tanto quanto un impianto ad 1 bar con temperatura a 90° (a spanne)
questo perchè innalzando il punto di ebolizione l'acqua contina a smaltire il calore del motore
mentre con un impianto ad un bar ciò non sarebbe possibile inquanto l'acqua
a 110° bolle e non raffredda più
concludendo a parità di superfice radiante riesco a dissipare più calore non per un aumento di potere dell'acqua ma perchè l'acqua non andando in ebolizione continua il suo lavoro
di portare con se il calore del motore al radiatore



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Re: Scambiatore di calore Vs radiatore

Messaggio da DUCASBK » 31/01/2013, 7:11

Stiamo dicendo tutti la stessa cosa :biggrin:!!

Chiaramente la pressione non aumenta le capacità di dissipazione del calore, fà però funzionare meglio l'impianto, di complemento con tutto il resto.

URGE che ci si veda al prossimo incontro per chiacchiericci zozzi e tecnici :wink:!!

Ciao

Marco


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