Nei carburatori la nebulizzazione è "passiva" ovverosia generata nel diffusore a seguito dell'ingresso della colonna gassosa accellerata dal Venturi. Nei motori ad iniezione elettronica la nebilizzazione avviene attraverso la pressione generata dalla pompa carburante e dal funzionamento dell'iniettore che, comandato dalla centralina, apre e chiude gli ugelli di immissione del carburante. In questo ultimo caso, maggiori sono i forellini diffusori dell'iniettore e maggiore è la pressione del carburante (entro certi limiti fisici dello stesso) e migliore è la nebulizzazione. Ne consegue che i motori a carburatori sono più sensibili alla variazione di temperatura del carburante per la sua nebulizzazione. Non a caso, sui motori tipo l'M900 a carburatori era presente un circuito di riscaldamento del carburante nelle vaschette dei carburatori utilizzando l'olio motore.
Discorso diverso il fatto di raffreddare il carburante nel serbatoio delle moto da corsa: in questo caso si cerca di evitare al minimo la sua evaporazione naturale nei momenti in cui la moto è ferma e quindi di riuscire a sfruttare al massimo i litri previsti dal regolamento. Non solo: un carburante più freddo è anche più denso e qui mi riallaccio al discorso di Salva.
Che poi dal serbatoio alla camera di combustione arrivi carburante più frddo, siamo sicuri che sia vantaggioso ai fini della combustione? Un carburant epiù caldo e più fluido vaporizza meglio, miscelandosi in modo ottimale con il comburente e quindi bruciando meglio e più velocemente...

Ciao
Marco