I lavori procedono!! Un "anonimo" benefattore ha donato alla Flipparda R un eccellente ammortizzatore di sterzo della Extreme Tech - grazie Salvarex!!
Il problema è nato nel doverlo montare sulla Flipparda R a causa del braccialetto che è di un kit per la Triumph Speed Triple... deciso a non volerlo fresare e renderlo inutilizzabile in un secondo momento, mettendoci anche che avrei dovuto creargli comunque un supporto ad hoc, mi sono messo alla ricerca di un braccialetto compatibile. Non vi dico che prezzi ho trovato in giro per un ricambio!! La Extreme Tech ha cambiato il suo brand, ora si chiama Extreme Shox e non sembra avere più ammortizzatori di sterzo a catalogo e cercando su altri marchi... si andava dai 70 Euro sino ai 150 Euro
OK, era giunto il momento di rivolgersi al pullulante mercato asiatico! Cerca che i ricerca, mi imbatto su Amazon in un ammo di sterzo ricavato dal pieno, completo di braccialetto di supporto che sembrava proprio adatto alle mie esigenze:
LINK. Una trentina di Euro spedito... due domande al venditore per avere conferma delle misure e, detto fatto, lo prendo.
Al tatto ed alla vista sembra pure fatto bene. La regolazione del freno funziona, non piscia olio, tutto ricavato dal pieno e l'asta scorre bella fluida. Ora, sarebbe da testare a modo ma tant'è che finalmente avevo il mio braccialetto per ammortizzatore di sterzo di sterzo, pagato una sciocchezza ed un ammo di sterzo di ricambio da cedere
Ecco l'ammortizzatore di sterzo Extreme Tech by Salvarex con vicino il suo nuovo braccialetto. E' un prodotto Extreme tech ultimissima serie, con corpo in titanio e serbatoio di compenso con camera d'azoto... un gioiellino!!
E taak!! Montato sulla Flipparda R utilizzando gli attacchi previsti in origine per la serie 749-999!!
Lo stesso Mecenate ha fornito una ottima pompa radiale freno Brembo 19x20, completa di rinvio (per lui troppo da GAY) per la regolazione remota della distanza leva freno... ora posso rimontare la mia sulla 999 (era stata smontata temporaneamente per le prove di ingombo!).
Riprendiamo in mano l'airbox ed andiamo avanti... l'idea era di creare un simil-MVR con materiali reperibili. Base di partenza airbox originale Hypermotard 1100/Sportclassic, che è stato aperto a metà e quindi sezionato nella sua zona anteriore per farlo passare comodamente fra i travetti anteriori del telaio e sfruttare al massimo la superficie di presa d'aria, pur lasciandola nascosta dietro alla zona cupolino e serbatoio per dargli una zona di respirazione d'aria relativamente calma.
Al suo interno ha trovato posto la valvola unidirezionale airbox by Cabaciccio e due strutture di rinforzo in alluminio che sono state rivettate e posizionate in modo tale da garantire un adeguato appoggio alla gruppo filtro. Prima di chiudere il tutto, è stata eliminata la paratia al suo interno che di serie serve per separare l'airbox dalla camera di compenso originale.
Il prossimo step evolutivo - prima la DEVO FINIRE TUTTA!! - sarà di eliminare le trombette in plastica e piazzargli due trombette in alluminio prelevate da un farfallato Desmoquattro che ho già accantonato sul soppalco magico
... ma ne parleremo in un'altra puntata! Per chiudere la parte inferiore della superficie filtrante ho usato una rete di acciaio stirato tagliata e sagomata a seconda delle esigenze. La rete è stata fissata al corpo airbox utilizzando delle viti Parker in modo da poterla rimuovere per la normale manutenzione e successivi lavori. Supra questa rete ci sarà uno strato di schiuma poliuretanica a celle aperte (i fogli per filtro aria in spugna venduti come ricambi) ed un successivo strato di rete che lo terrà fermo in posizione e darà il primo step di filtraggio aria.
Qui vedete montata la lastrina di supporto e rinforzo esterna per il gruppo rete/spugna nella zona anteriore, la più sollecitata ed esposta all'aria. Tutti i supporti sono di alluminio anodizzato... grazie BRICO
!!
Montato sulla moto. Si intravedono i passaggi tubi carburante e servizi elettrici che mano a mano che si procede col montaggio vengono fermati con opportune staffe e fascette su telaio e motore.
La prova definitiva degli ingombri, fatta montando il serbatoio.
Altro step sul motore: le portate olio alle teste. Come vi avevo accennato, saranno esterne come sui Testastretta e pensavo di utilizzare le portate dei perni di lavoro sui cappellotti camme, come già visto in altre realizzazioni. Avevo una coppia di cappellotti "sacrificali" da testare, in particolare per verificare che la parte di lega di alluminio che sarei andato a modificare nel diametro e nella filettatura avesse sufficiente "ciccia" da reggere senza sbriciolarsi almeno 20 NM di coppia di serraggio a secco, ripetuto almeno 4-5 volte (valore minimo a mio parere per andare sicuri su un lavoro del genere). Il risultato è stato soddisfacente: niente crepe, spanature o deformazioni di materiale. Magari si può prevedere di utilizzare un helicoil sulla filettatura per andare ancora più sicuri, ma il risultato è comunque supportato da prove sperimentali sul pezzo.
In questa foto, durante le prove finali di montaggio per poi verificare come far passare e quanto lunghi dovranno essere i condotti olio.
Ciao
Marco